In Italia è ancora abbastanza vago il sapere su cosa è la birra.. pensando anche a chi crede di intendersene e pensa sia un prodotto distillato.. Ecco propiro per questo chiariamo alcuni concetti:
La birra doppiomalto
E' una invenzione del legislatore italiano che - per motivi di tassazione alla produzione - ha suddiviso le birre in varie categorie (analcolica, light, normale, speciale, doppio malto) in relazione alla quantità di zuccheri contenuti nel mosto di birra. Non c'è una relazione diretta tra tale quantità e la gradazione alcolica, nè ovviamente rispetto allo stile: possiamo avere una "doppio malto" di 4.5 gradi alc. ed una "speciale" di 6. In altri paesi ci sono suddivisioni simili: in Belgio ad esempio, la suddivisione è in Cat. S, I, II, III, ma nessuno si sogna di andare al bar e chiedere "una Cat. III, per favore!". Quindi per piacere, aboliamo il termine... Ed impariamo ad evitarla.. dare questo nome di categoria ad una birra non è sinonimo di vera qualità, come mai al bar non ordinate un vino rosso molto/poco alcolico invece di specificarne la tipologia??!! (è lo stesso concetto)
La birra puro malto
La birra doppiomalto
Da:http://www.birramoretti.it |
E' una invenzione del legislatore italiano che - per motivi di tassazione alla produzione - ha suddiviso le birre in varie categorie (analcolica, light, normale, speciale, doppio malto) in relazione alla quantità di zuccheri contenuti nel mosto di birra. Non c'è una relazione diretta tra tale quantità e la gradazione alcolica, nè ovviamente rispetto allo stile: possiamo avere una "doppio malto" di 4.5 gradi alc. ed una "speciale" di 6. In altri paesi ci sono suddivisioni simili: in Belgio ad esempio, la suddivisione è in Cat. S, I, II, III, ma nessuno si sogna di andare al bar e chiedere "una Cat. III, per favore!". Quindi per piacere, aboliamo il termine... Ed impariamo ad evitarla.. dare questo nome di categoria ad una birra non è sinonimo di vera qualità, come mai al bar non ordinate un vino rosso molto/poco alcolico invece di specificarne la tipologia??!! (è lo stesso concetto)
La birra puro malto
Ha un senso: alcuni (molti, quasi tutti...) produttori industriali utilizzano cereali non maltati come mais, riso, etc.... Vi diranno che è per dare un gusto particolare alla birra ( molti stili specialmente in Belgio è molto usato il mais, riso, farro, in genere danno aromi più delicati e dolciastri incidendo sulla schiuma e sulla torbidità), ma in realtà specialmente nella grande industria la motivazione è economica : il malto d'orzo è molto più costoso del mais!
Se è amara allora non mi piace:
Da: http://www.evoluzioneculturale.it |
vige il mito che agli italiani la birra piace "dolce", soprattutto tra gli operatori professionali come rivenditori e baristi. Fermo restando che una buona dose di luppolo (che garantisce l'amaro) rende la birra più beverina perchè "pulisce" la bocca alla fine di ogni sorsata, approntando le papille per il sorso successivo, riteniamo questo un mito inesistente e frutto di autoconvincimento del bevitore di birra medio: più di una persona ha infatti apprezzato birre extraluppolate dopo essersi dichiarati "non amanti dell'amaro". Qui vale la qualità intrinseca della singola birra, quindi la parola d'ordine è sperimentare!
Sperimentate, non fermatevi di fronte agli stereotipi comuni, fatevi il vostro gusto, distinguetevi dalla massa.. ricercate, assaggiate, imparerete anche a conoscere meglio voi stessi..
La birra fa ingrassare:
http://2.bp.blogspot.com |
Dipende da che birra, ma in generale è falso! Un normale bicchiere di birra "pils" ha in media 100 calorie, meno di un bicchiere di succo di frutta! Alcune birre con elevato grado zuccherino possono invece arrivare a 250 calorie, la metà comunque di un qualsiasi superalcolico.
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